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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

254905
Saltini, Guglielmo Enrico 14 occorrenze
  • 1862
  • Le Monnier
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

dire si voglia, eretto nel cimitero a forma di croce greca, ornato di cupoletta sferica, e portico dinanzi sorretto da colonne corintie; e il real

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Le arti belle in Toscana da mezzo secolo XVIII ai dì nostri

Firenze (n. 15 agosto 1803) non saprei dire se sia più valente architetto o erudito conoscitore e scrittore delle cose d’arte. I suoi ponti costruiti in

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scultura. Dire quali fossero le sue prime opere, i suoi studj artistici, i viaggi che intraprese anche in regioni straniere non è da questo luogo; basti a

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rappresentarlo, e di esse era oltre ogni dire studioso; non saziandosi mai della lunga fatica durata sui marmi innanzi agli esempi viventi. Studiare la natura

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vogliamo dire in lode dell’autore, che se i Giurati le tributarono il premio, il pubblico confermandoglielo di unanime consentimento, diceva il Menéceo

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E anche vogliamo dire alquanto della ceroplastica, arte già fino dal secolo XIV praticata in Firenze per le figure votive, che si mettevano nelle

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una volta, ecco come si opera. Guai ai maestri dell’arte che disputano e scrivono, soleva dire il Canova, è segno che non osano e non sanno fare.

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, specialmente nella reai Cappella, e quelli della SS. Annunziata e di Sant’Ambrogio; ed a porgere più adeguata idea di quella sua strana fantasia, basti dire che

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primato nella pittura. Descriverlo non ci concede il tempo, nè d’altra parte lo stimiamo necessario ai nostri intendimenti; basti il dire che finitolo

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Capponi, e quella molto terribile scena della peste di Firenze, che ha fatto sempre la confusione dei detrattori del Sabatelli; vogliamo dire di coloro, che

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o peggio ricoperti di bianco. Molte opere condusse a fresco e in olio, più assai ne restaurò. Dire di tutte non ci è possibile, ne citeremo alcune tra

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E qui ci par conveniente, prima di lasciare la pittura, dire qualche parola dei Lavori di Commesso in pietre dure, arte tutta fiorentina, che può

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sgomento e la disperazione. Volpato dovè dire che i soli accessori del lavoro gli avevano fatto paura. Vuolsi che in quest’opera il Morghen toccasse l

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quale non sapresti dire se riuscisse più grande nel disegno o nella incisione, vogliamo dire del ritratto di Leone X di Raffaello, esistente nella

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